FabLab, la rivoluzione “dal basso” che parte dalle scuole

L’innovazione e il crowdfunding non devono essere considerati un affare per pochi esperti, capaci di districarsi al meglio fra complicati meccanismi tecnologici e leggi farriginose, ma possono davvero diventare alla portata di tutti.

E’ esattamente quello che si sta cercando di fare in alcune scuole del Nord Est d’Italia, attraverso la creazione di FabLab interni, dove la creatività degli studenti e la tecnologia applicata all’artigianato possono incontrarsi, dando vita a progetti di notevole impatto sociale.

Il FabLab rappresenta la nuova dimensione del laboratorio artigianale di un tempo, dove non sono mani sapienti a costruire gli oggetti, ma stampanti 3D, che stanno diventando sempre più diffuse e con prezzi che almeno un’impresa o professionisti possono ormai permettersi.

Questa grandissima invenzione che è la stampa 3D è destinata a rivoluzionare il nostro modo di realizzare oggetti e, soprattutto, a rendere possibile per chiunque di costruire in poco tempo un prototipo di un oggetto ideato poco prima, quantomeno in grado di essere mostrato e diffuso per migliorarlo e affinare l’idea di base. Qualcosa di davvero impensabile fino a poco tempo fa.

E’ evidente, quindi, come queste tecnologie rendano possibile la partecipazione di chiunque ai processi innovativi in atto e come fare una startup non sia più riservato a imprenditori navigati che vogliano destinare parte dei loro investimenti ad ambiziose e dispendiose ricerche.

Oggi anche un ragazzino ha gli strumenti giusti a disposizione per poter trasformare una sua brillante idea in impresa e, soprattutto, realizzare un prototipo di qualsiasi oggetto nella maniera semplice che abbiamo appena descritto.

Le scuole italiane nel Nord Est che hanno dato vita ai loro FabLab sono convinte che non bisogna aspettare nessuno, perchè la crisi in atto è in realtà una nuova “rivoluzione industriale”, dalla quale si esce solo se si interpreta per tempo e al meglio il cambiamento in atto, diventandone protagonisti.

Cosa si progetta nei FabLab scolastici

FabLab-a-scuola

I ragazzi si stanno già dando un gran da fare lavorando intensamente all’interno dei FabLab. I progetti per i quali si stanno cercando finanziamenti attraverso il crowdfunding sono cinque.

Si va dall’idea “Una aiuto che viene dal cielo“, in cui si pensa ad un drone in grado di trasportare farmaci salvavita in caso di emergenza, al “Fashion FabLab“, dove si creeranno abiti altamente personalizzati attraverso l’utilizzo di un laser cutter e di un body scanner.

C’è poi la semplice ma evoluta realizzazione del “G.M. Lab“, un FabLab aperto a tutti, anche a chi non fa parte della scuola, in cui poter utilizzare laser cutter e stampante 3D, oltre alla possibilità di partecipare a workshop tematici dirette ad ampliare le conoscenze e competenze in ambito tecnologico.

Come si finanziano i FabLab delle scuole

Il finanziamento dei FabLab non poteva che essere realizzato con lo strumento principe della finanza 2.0: il crowdfunding.

Sulla piattaforma dedicata tutti, quindi anche chi non ha nessuna connessione con le scuole coinvolte nel progetto, possono finanziare le iniziative descritte, attraverso il meccanismo del “reward basedcrowdfunding, in cui chi mette a disposizione una somma di denaro predefinita per una determinata idea ottiene in cambio una ricompensa proporzionata all’apporto offerto.

Si parte da contributi di soli 5€ per arrivare a contributi fino a 1000€. La scuola del futuro è nata ed è già presente nella parte più produttiva d’Italia, il Nord Est.

Un esempio positivo che tutti i dirigenti scolastici dovrebbero adottare per cambiare il futuro del nostro Paese, favorendo la diffusione della cultura d’impresa e la nascita di giovani leve di imprenditori, come avviene ormai da decenni nei Paesi più evoluti del mondo.

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