Startup Club e TimeRepublik si uniscono per offrire una nuova ed entusiasmante opportunità agli startupper. Da oggi sarà possibile completare facilmente il proprio team, nonché trovare soci e professionisti qualificati tramite il “timefunding“, una possibilità esclusiva offerta da TimeRepublik in sinergia con la nostra associazione.
Abbiamo intervistato Karim Varini, Ceo di TimeRepublik, per capire meglio come funziona la sua innovativa piattaforma e le startup come possono utilizzarla per trovare le persone qualificate di cui hanno bisogno, con la possibilità di pagarle con una moneta alternativa e antichissima: il “tempo”.
Qui puoi ascoltare il podcast dedicato alla partnership fra Startup Club e TimeRepublik, andato in onda su Radio Stonata, in cui Karim Varini e Stefano Narducci spiegano come le startup possono utilizzare al meglio la “banca del tempo virtuale” per sviluppare i loro progetti:
Radio Stonata. Crowdfunding. Karim Varini. Timerepublik. Stefano Narducci. Startup Club. 23.09.2015 by Elisabetta Casarin on Mixcloud
1) Che cos’è TimeRepublik e com’è nata l’idea della piattaforma?
TimeRepublik è una piattaforma che si ispira al concetto di «banca del tempo» e lo allarga, grazie al web, estendendolo su scala globale.
Considerato lo strumento più efficace e di maggior successo nel settore del Digital Time Banking, viene utilizzato per richiedere ed offrire quasi 100,000 servizi (raggruppati in 380 tipologie di “talenti”, o competenze necessarie per eseguirli) da utenti registrati da più di 110 paesi del mondo, i quali pagano e incassano, per le prestazioni, non denaro, bensì crediti in tempo, spendibili per ottenere altri servizi.
Ogni prestazione offerta riceve, da parte di chi ne ha beneficiato, una valutazione accurata e completa, per rendere visibile agli utenti della piattaforma – e a tutto il popolo della rete – la bravura e l’affidabilità di chi si è messo a disposizione, anche a scopo di promozione occupazionale. Tra i suoi iscritti vi sono soprattutto Startuppers, Freelancers, Co-workers, Professionisti in ambito No-Profit, Volontari, Studenti, Insegnanti e Ricercatori.
La genesi dell’idea risale all’inizio del 2000. Abbiamo visto una trasmissione in tv che spiegava il funzionamento di una banca del tempo tradizionale. Ci siamo detti: “Sarebbe fantastico, se si potesse creare una Banca del Tempo globale sfruttando il web, per mettere in contatto un freelancer di New York con un pensionato di Milano“.
Nel 2011, grazie anche al boom dei social network, ci siamo decisi a lavorarci seriamente e nel 2013 abbiamo lanciato la versione public beta.
2) Avete recentemente lanciato il “TimeFunding”. Come funziona e come possono utilizzarlo al meglio le startup?
Installando il nostro widget gratuito sul proprio sito (su www.startupclub.it ogni startup potrà avere una pagina dedicata per promuoversi e fare “timefunding”), gli startuppers potranno avere accesso ad un canale diverso per trovare le risorse per realizzare un’idea, per far partire un progetto o per svilupparne alcuni aspetti. Attraverso esso, infatti, è possibile raccogliere crediti in tempo semplicemente invitando visitatori e amici a cliccare su un tasto.
Questi crediti saranno spendibili come moneta su TimeRepublik per richiedere ore di aiuto da professionisti e appassionati di ogni settore. Se avremo bisogno di programmazione, grafica, traduzioni, marketing o di qualunque altro genere di servizio, potremo riceverlo e vedere finalmente le nostre idee diventare una concreta realtà!
Un vero e proprio sistema di crowdfunding in cui si dona tempo e non denaro, insomma, che apre le porte alla sharing economy, l’economia collaborativa, sia a chi dà che a chi riceve una mano.
Il primo progetto “timefunded” è stato lanciato da due liceali di Belluno (Stefano Bortot e Stefano Zanon), il cui scopo è realizzare un nuovo e veloce metodo di pagamento ed acquisto che sfrutta la tecnologia dei QR code. Per maggiori informazioni: http://blog.timerepublik.com/it/timerepublik-crowdfunding-timefunding/
3) Chi utilizza TimeRepublik guadagna solo tempo o può anche guadagnare denaro reale?
Su TimeRepublik si può scambiare solamente tempo, non denaro. Detto ciò, è consentito combinare denaro e crediti in tempo per richiedere/offrire servizi, l’importante è che non si dia un valore monetario al tempo o che non vengano richiesti servizi soltanto in cambio di denaro (ci sono altre piattaforme per farlo).
Per esempio, se prevedo che dipingere le pareti del tuo salotto mi prenderà 4 ore di tempo posso chiederti – sempre mediante un accordo verbale chiaro, stipulato all’interno della conversazione prima dello svolgimento della prestazione – 2 ore in tempo e l’equivalente in denaro delle altre 2 ore di lavoro.
Inoltre, non dimentichiamoci che, per molti, TimeRepublik rappresenta un nuovo modo di mettersi in luce, creandosi un vero e proprio portfolio, che non sarebbe stato possibile altrimenti.
Il caso più eclatante è quello di una studentessa di Messina che, benché ancora laureanda, ha avuto la possibilità di offrire le sue capacità in cambio di tempo ad un professionista che si occupa di Marketing Digitale, in modo che quest’ultimo potesse valutarla sul campo prima di offrirle un contratto lavorativo retribuito, cosa che è poi effettivamente avvenuta.
4) Progetti per il futuro. Su quali novità state lavorando e cosa vedremo prossimamente sulla vostra piattaforma?
Moltissime novità sono sulla rampa di lancio. Tra quelle imminenti, oltre alla partership con Startup Club (di cui siamo veramente felici), il 21 settembre abbiamo lanciato una nuova versione di TimeRepublik, graficamente più bella e semplice da utilizzare, in concomitanza con il lancio ufficiale della piattaforma negli Stati Uniti.
A ottobre, poi, verrà migliorato ulteriormente il processo di pubblicazione delle richieste di aiuto, in modo stimolare sempre di più i nostri utenti a chiedere aiuto alla community, senza provare alcun imbarazzo.
Sempre a ottobre arriverà finalmente la nostra prima App e verrà lanciato un progetto (sostenibile con il TimeFunding) volto a sviluppare la generazione di energia in forma innovativa, coinvolgendo ingegneri e ricercatori universitari.
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